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Monte Aga dal Rif. Longo con rientro a Carona a piedi-19lu-22 Itinerario vario e molto panoramico, che si svolge sul versante brembano del bel Monte Aga (che i valtellinesi chiamano anche Corna d'Ambria), cioè sul canalone nord della strapiombante parete occidentale che si erge maestosa sopra il Lago del Diavolo, alla testata della Valle del Monte Sasso. PERCORSO: Difficoltà: EE dal Passo di Cigola alla vetta in salita e discesa, E il restante percorso ACCESSO E PARCHEGGIO Si percorre la provinciale di Valle Brembana fino a Lenna, dove si pro-segue per Foppolo. Oltre l'abitato di Branzi si prende a destra la SP 5 per Carona che si raggiunge dopo circa 2 km. Prima di entrare nel centro del paese si imbocca a sinistra la strada che porta al tornante-parcheggio,dove si parcheggia (2€ al giorno) da dove è possibile salire a piedi oppure prendere la jeep-navetta per il rifugio Longo (da prenotare qualche giorno prima presso Ugo Midali, tel. 3280424902). Questa volta sono in compagnia di mio figlio Raffaele, che sale in Cima Aga per la prima volta. Il bianco Rifugio Longo (2026 m) si raggiunge a piedi da Carona seguendo la strada ENEL (segnavia 210), poi la scorciatoia che passa per il rifugio Baitone (evitando il Lago del Prato) e il segnavia 224 2.30 ore da Carona); in alternativa si può salire con la jeep-navetta in mezz'ora (jeep-navetta per il rifugio Longo da prenotare qualche giorno prima presso Ugo Midali, tel. 3280424902). Dal rifugio proseguiamo lungo il segnavia 253 per stradetta, poi per sentiero-scorciatoia a destra, fino a salire sulla sommità dell'imponente sbarramento della diga del Lago del Diavolo (2140 m). Di fronte, sopra l'invaso del lago quest’anno in secca per la prolungata siccità, si erge maestoso il Monte Aga, ricoperto da nuvole mattutine che nel corso della giornata si prolungheranno fino a ‘gocciolare’ nel meriggio e intimorire noi in vetta che ci affretteremo ad abbassarci rinunciando al progetto dell’anello discendendo dal versante est e rientrando al Rif. Longo dal Passo della Selletta. Dalla diga continuiamo verso sinistra in direzione del canale di adduzione delle acque, dove un sentiero, sempre numerato 253, guadagna quota con alcuni tornanti, superando un primo balzo per poi dirigersi chiaramente verso il Passo di Cigola, già ben visibile alla testata della valle, e passando alto sul lago, che quest’anno, per la prolungata siccità, si è ridotto di molto e mostra sui lati i segni degli alti livelli precedenti. Dal passo (2486 m) bella vista verso nord sulla lunga Val d'Ambria dal tipico profilo glaciale a U. Dal valico in traverso prendiamo l'evidente sentiero a destra che risale decisamente il largo canalone detritico, quest’anno sgombro dalla neve (quando, nella parte più elevata, normalmente si trova spesso neve anche a estate inoltrata). Superato il pendio terminale, anche arrampicando alcune facili roccette, concludiamo l'impegnativa ascesa uscendo in cresta nei pressi della cima meridionale, che però non raggiungiamo intimoriti dalle scure nuvole che cominciano a gocciolare. Dalla vetta del Monte Aga (2720 m) , dove è collocata una Madonnina protetta da una nicchia di plexiglas, la vista spazia sulla conca del Calvi con il Pizzo del Diavolo di Tenda, verso le Alpi Retiche, sulla Valle del Monte Sasso con il sottostante Lago del Diavolo a strapiombo e a ovest sul Pizzo di Cigola...ma oggi la vista non ci è concessa se non molto limitata. Intanto col cielo che gocciola e fa freddino, non raggiungiamo neppure la Madonnina ma ci abbassiamo scendendo dall’itinerario di salita sostando a tratti a fotografare fiori e stambecchi e marmotte mentre il cielo pian piano si apre un pochino. Rientrati al Rif. Longo, anziché scendere lungo la noiosa stradetta gippabile, imbocchiamo il segnalato sent. 258 , che percorriamo per la prima volta, discendendo la verde valle del Monte Sasso. Ad un certo punto però lasciamo il sent. 258 , che prosegue a sx per la Baita Armentarga, per discendere a dx a vista ad agganciare la sottostante stradetta del Lago della cava e, successivamente, la stradetta gippabile per Carona, salita la mattina in jeep navetta. |
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